venerdì 13 settembre 2013

Week end trentino: fra cime, cibo, sole e buona compagnia!

Da qualche anno avevo il desiderio di ritornare a vedere le montagne trentine, con i loro colori intensi, saturi.
L'erba, gli alberi, i laghi, il cielo, i fiori, tutto ha un colore vibrante che riempie gli occhi e l'anima.
E così sono anche i sapori della cucina trentina, squisita ma lo ammetto un po' pesantuccia per me che ero anche reduce da una settimana da paura in compagnia del virus del momento.
Comunque bando alle ciance, vi lascio qualche foto, come sempre a mio avviso il modo migliore per raccontare un posto ;)



 Se siete dalle parti della Val di Fassa non potete perdere lo spettacolo che il Lago di Carezza sa offrire, incantandovi con la sua leggenda

La leggenda dela ninfa del Lago di Carezza
Molti anni fa nel lago di Carezza viveva una ninfa di particolare bellezza che con il suo canto melodioso deliziava tutti i viandanti che salivano al passo di Costalunga.
Un giorno anche lo stregone di Masaré la sentì cantare e si innamorò della ninfa. Egli usò tutti i suoi poteri per conquistare la fatina del lago senza riuscirvi.

Così lo stregone chiese aiuto alla strega Langwerda che gli consigliò di travestirsi da venditore di gioelli, di stendere un arcobaleno dal Catinaccio al Latemar e di recarsi quindi al Lago di Carezza per attirare la ninfa e portarla con sé.

Così fece: stese il più bell’arcobaleno mai visto sino ad allora tra le due montagne e si recò al lago, ma dimenticò di travestirsi. La ninfa rimase stupita di fronte all’arcobaleno colorato di gemme preziose. Ma ben presto si accorse della presenza del mago e si immerse nuovamente nelle acque del lago. Allora non fu più vista da nessuno.

Lo stregone, distrutto dalle pene d’amore, strappò l’arcobaleno dal cielo, lo distrusse in mille pezzi e lo gettò nel lago. Questa è la ragione perché ancora oggi il lago di Carezza risplende tutti gli stupendi colori dell’arcobaleno, dall’azzurro al verde, dal rosso all’indaco, dal giallo all’oro.
Fonte www.suedtirolerland.it










Dopo la visita al lago ci siamo fermati sulla strada ai piedi del monte Latemar, per un pranzetto squisito e con una vista mozzafiato




Adorabili chiese

Una scultura dedicata alle formichine di Fabio Vettori e per una buona causa

Particolari


Ancora Moena con la sua piazzetta


Ed infine un paio di scatti a tema food, sono pochi lo so ma quando arrivavano certe squisitezze, polenta, formaggi, brasati, sacher, strudel, funghi e insomma non pensavo molto alle foto -.-"



E' stata una vacanza davvero piacevole per quanto breve, bei luoghi, ottimo cibo e la compagnia unica e insostituibile della famiglia al completo con i piccoli a renderla ancora più speciale e di alcuni nuovi ma già cari amici.

Spero non passeranno altri 10 anni prima di ritornare in questi luoghi e assaporare di nuovo questi profumi, intanto ho portato a casa con me un po' di specialità tipiche e chissà non ci scappi una cena a tema =)